giovedì 15 dicembre 2011
Lecce: "Profumo in città? Per Lotta Studentesca c'è solo puzza di vecchi banchieri"
Per l’occasione è stato preso in affitto il padiglione di LecceFiera in Piazza Palio all’interno del quale verranno riuniti i 1300 studenti che, attraverso un collegamento con maxi schermo, potranno seguire in diretta il discorso del Ministro che si terrà nell’aula Magna del Liceo.
Le spese per l’evento saranno tutte affrontate dalla provincia che, per l’occasione, ha anche re-imbiancato il muro della scuola nonostante non più tardi di due mesi fa gli alunni del Banzi, rimasti anche quest’anno senza aule e costretti a fare lezione in classi “prestate” dall’istituto tecnico economico Costa, abbiano visto rimandare per l’ennesima volta, l’inizio dei lavori per l’ampliamento della struttura, al mese di aprile.
Profumo, se da un lato si è autoproclamato “il ministro dell’ascolto e del dialogo”, dall’ altro, non ha nascosto simpatia per la tanto anche da noi contestata riforma Gelmini, che porterà avanti durante il suo mandato.
“Riteniamo che” – affermano da Lotta Studentesca – “l'istuzione sia un bene pubblico e per tal motivo, non accettiamo nessun tipo di speculazione su di essa, in quanto va contro ogni principio etico. E' chiaro che affinché la scuola torni ad essere un'accademia istruttoria per la classe dirigenziale del futuro, sia fondamentale che su di essa vi sia una forma di Stato Sociale che ne incentivi lo sviluppo e la qualità e, per tal motivo, non possiamo non opporci a questo governo, simbolo e strumento di tutto ciò che, di fatto, va contro ogni Stato: banche e massoneria, e tutto ciò non può lasciarci indifferenti.”
“La nostra scuola” – concludono i ragazzi di Lotta Studentesca – “è in vendita, per tal motivo avvisiamo il nuovo Ministro dell' Istruzione che, per il bene del nostro Paese faremo di tutto per evitare che anch'essa, come buona parte delle università, diventi una mera azienda fabbricatrice di omuncoli in serie.
Ufficio Stampa
Lotta Studentesca Lecce
venerdì 9 dicembre 2011
"Profumo di rinnovamento?No! Solo puzza di vecchi banchieri."
Oltre allo striscione sono stati distribuiti diversi volantini e affissi dei cartelli con sopra scritto "VENDESI: cedesi attività - causa fallimento".
Riteniamo che– afferma Francesco Mangiaracina, coordinatore nazionale di Lotta Studentesca – l'istuzione sia un bene pubblico e per tal motivo, non accettiamo nessun tipo di speculazione su di essa, in quanto va contro ogni principio etico.
E' chiaro che – continua Mangiaracina – affinché la scuola torni ad essere un'accademia istruttoria per la classe dirigenziale del futuro, sia fondamentale che su di essa vi sia una forma di Stato Sociale che ne incentivi lo sviluppo e la qualità e, per tal motivo, non possiamo non opporci a questo governo, simbolo e strumento di tutto ciò che, di fatto, va contro ogni Stato: banche e massoneria. Il tutto non può lasciarci indifferenti – continua sempre Mangiaracina – in quanto è come se una banca, mettesse a capo delle guardie giurate colui che il giorno prima ha programmato tutte le rapine nella stessa banca.
La nostra scuola – conclude Mangiaracina – è in vendita, per tal motivo avvisiamo il nuovo ministro dell' istruzione che, per il bene del nostro paese e dei suoi figli, faremo di tutto per evitare che anch'essa, come buona parte delle università, diventa una mera azienda fabbricatrice di omuncoli in serie.
Ufficio Stampa
Lotta Studentesca
sabato 26 novembre 2011
Lettera aperta al Presidente della Provincia Antonio Gabellone

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Copertino, 26 Novembre 2011
Al presidente della Provincia di Lecce: Antonio Gabellone
Oggetto: richiesta di interventi immediati a favore dell’edilizia scolastica all’interno dell’I.T.C. V. Bachelet
Il movimento Lotta Studentesca, preso atto delle pessime condizioni in cui versa l’I.T.C. V. Bachelet, chiede al presidente della Provincia di Lecce Antonio Gabellone che le attuali infiltrazioni d’acqua vengano eliminate, risolvendo quelle problematiche strutturali che attualmente rendono l’Istituto al limite dell’agibilità nei giorni di pioggia. I servizi igienico-sanitari, del primo piano vengono allagati, così come i corridoi ed il palazzetto dello sport appena ristrutturato. Lotta studentesca, da sempre in prima linea a favore degli investimenti nell’edilizia scolastica, pretende che gli studenti siano messi nella condizione di svolgere regolarmente le proprie attività, senza correre il rischio di incidenti. Augurandoci di constatare una sollecita risoluzione di tali problematiche, invitiamo gli studenti a prendere posizione in merito alla questione.
Marco Rhao – referente Lotta Studentesca Copertino
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martedì 22 novembre 2011
Un pensiero alle proteste studentesche del Cile
Andrea Finamore
Lotta Studentesca Lecce
venerdì 28 ottobre 2011
Lotta Studentesca vince in 4 istituti!
I ragazzi di LS, infatti, si sono imposti in 4 importanti istituti della provincia.
Gli eletti sono Andrea Rosafio, responsabile provinciale del movimento studentesco, che diventa rappresentante d'istituto al Liceo Scientifico "G.C.Vanini" di Casarano (il più numeroso della provincia), Andrea Finamore, Marco Rhao e Stefano Giuri che vengono eletti rispettivamente all'ITIS "Medi" di Galatone, all'ITC "Brachelet" di Copertino e all'ITCG "Vanoni" di Nardò.
"E' un risultato strepitoso" - commenta Andrea Rosafio - "considerando che il nostro movimento ha preso concretamente piede in provincia solo nell'ultimo anno scolastico, che non riceviamo alcun tipo di finanziamento e che siamo svincolati da qualsiasi partito o movimento parlamentare essendo Lotta Studentesca vicina al movimento politico Forza Nuova."
"I risultati raggiunti" - continua il responsabile provinciale - "sono frutto delle azioni svolte negli utlimi mesi. Ricordandone solo alcune, pensiamo al corteo studentesco tenutosi lo scorso anno a Casarano e al quale abbiamo partecipato con striscioni e bandiere, ai vari blitz contro la Riforma Gelmini come ad esempio la simbolica protesta dell'acqua colorata di rosso delle fontane dei vari comuni della nostra provincia (proteste che comunque, ci teniamo a precisarlo, non hanno mai recato alcun danno a persone o cose pubbliche e/o private), alle azioni che hanno voluto ricordare il dramma dimenticato delle foibe per passare poi, ad esempio, all'azione congiunga con Forza Nuova contro le banche e il capitalismo e per arrivare alla polemica sorta con il rettore dell'Università Domenico Laforgia la scorsa estate quando con un'azione protestavamo contro il vertiginoso aumento delle tasse universitarie non accompagnato sicuramente da un altrettanto miglioramento dei servizi dati agli studenti. Il tutto costantemente accompagnato da continui volantinaggi e affissioni di locandine e manifesti. E tutto questo è solo frutto del sacrificio e della passione dei nostri militanti."
"Con la consapevolezza di avere sulle spalle una grossa responsabilità" - conclude Rosafio - "Lotta Studentesca - che ha tra i suoi punti fondamentali la pretesa da parte delle istituzioni di maggiori investimenti a favore della scuola pubblica, la promozione di campagne di sensibilizzazione contro tutte le droghe, la lotta al "caro libri" e alla faziosità dei programmi didattici, la pretesa di corsi periodici di aggiornamento per i docenti e di una maggiore attenzione all'importanza dello sport nel periodo scolastico - è pronta a ripagare la fiducia che gli è stata riposta".
Lotta Studentesca Lecce
lunedì 24 ottobre 2011
mercoledì 12 ottobre 2011
Lotta Studentesca candidata al Medi!
LISTA LS
“Ribellati al sistema.
Lotta con noi!”
1) Miglioramento dell'edilizia scolastica. Attualmente le strutture della nostra scuola versano in una situazione pessima e antipatica. Carenza d'igiene e incuranza generale fanno si che la nostra scuola si mostri agli occhi di chi guarda un vero porcile!
2) Sensibilizzazione contro le droghe. Proponiamo incontri con esperti in grado di illustrare i veri rischi dovuti all'utilizzo di droghe.
3) Approfondimenti e dibattiti con esperti sulle tesi revisionistiche e storiche riguardanti i fatti storici italiani dall'800 ai giorni nostri, concentrandoci sopratutto su FASCISMO e ANTI-FASCISMO. Riteniamo opportuno fare chiarezza sul periodo storico della “Resistenza” Italiana sia per motivi di Giustizia e Verità storica (quasi mai garantite dai libri di testo scolastici), sia perché ancora oggi questo tema pur appartenendo al passato divide gli Italiani, rendendone impossibile l’unità di Popolo.
4) Più sport nella scuola con il miglioramento degli impianti sportivi. E' sotto gli occhi di tutti il degrado in cui vige il nostro campetto di calcio (rete quasi distrutta, buche sul campo, ecc, ecc, ecc). È pericoloso e inguardabile! Sollecitiamo inoltre la scuola ad essere più partecipe alle manifestazioni sportive all'interno e all’esterno della stessa, magari anche pubblicizzandole e sponsorizzandole sulle bacheche!
5) Software libero! Sponsorizziamone l'utilizzo nella nostra scuola. È un modo per combattere le multinazionali e trarne beneficio dovuto all’inevitabile risparmio economico e al conseguente “libero accesso al sapere”.
6) Rete wireless disponibile ad alunni e docenti dell'istituto, per un accesso continuo ed istantaneo all’Informazione.
7) Maggiore partecipazione dell'Istituto ad eventi e manifestazioni di vario genere e tipo organizzate da altre Istituzioni e/o Istituti della Provincia.
8) Incontri con persone che hanno cercato e cercano di aiutare lo sviluppo economico, sociale e culturale del nostro territorio. L’esperienza di altre persone contribuisce in maniera positiva a formare il nostro bagaglio culturale.
9) Creazione di un mercatino nel plesso scolastico, dove poter acquistare e vendere libri di testo usati. Un semplice ma efficace modo di abbattere il “caro libri”.
10) Revisione del divieto di fumo. Estendere la zona fumatori anche all'area adiacente il corridoio vetrato e permettere di fumare a qualsiasi orario alunni, professori, e personale scolastico in genere.
11) Gestione del sito internet affidata ad alunni e docenti, i quali (in un apposito laboratorio) potranno lavorare al sito della scuola e creare un giornale scolastico che formi ed informi su vari argomenti: storia, cultura generale, attualità.
12) Conferenze e dibattiti con personalità competenti per discutere dei problemi che ad oggi ci toccano più da vicino, come la riforma scolastica, l'accesso al mondo del lavoro, la crisi economica, la disoccupazione e la precarietà.
mercoledì 5 ottobre 2011
Lecce: Forza Nuova e Lotta Studentesca ricordano Nanni De Angelis
Accusato e poi scagionato di partecipazione a banda armata, De Angelis viene fermato il 4 Ottobre 1980 da un'imboscata della polizia nella quale fu colpito violentemente con i calci delle pistole, ammanettato ad un lampione e massacrato di botte. Alcuni testimoni raccontano di un giovane disteso a terra mentre viene colpito da calci e pugni. Come se non bastasse viene condotto in questura e qui la musica non cambia: legato ad una sedia, distrutto dai colpi, con il capo che continuava a sgorgare sangue, viene sbattuto ferocemente con la testa al muro come a completare un già vergognoso linciaggio.
Delirante viene portato in ospedale dove i medici diagnosticano un trauma cranico e dunque di passare 72 ore in osservazione, ma inspiegabilmente il magistrato ne ordina la riconduzione in cella.
Messo in isolamento viene trovato “impiccato” nella sua cella.
La versione ufficiale continuerà a parlare di suicidio, ma gli indizi vanno verso tutt'altra affermazione.
Le federazioni provinciali di Forza Nuova e Lotta Studentesca, a 31 anni dal brutale assassinio ricordano la persona di Nanni De Angelis con l'affissione di alcuni manifesti necrologici in vari comuni del leccese, in cui è scritto “NANNI DE ANGELIS ASSASSINATO DALLO STATO”.
In questo modo s'intende non solo ricordare uno dei personaggi più affascinanti di quegli anni, ma anche chiedere giustizia non solo per Nanni, ma per tutte quelle vittime del sistema la cui memoria è spesso infangata e gettata in un oblio dai media nazionali.
Segreteria Provinciale
Forza Nuova e Lotta Studentesca
domenica 25 settembre 2011
Benvenuti nella Scuola Pubblica!
In particolare dal rapporto 'Sicurezza, qualità e comfort degli edificiscolastici', presentato il 20 settembre a Roma da Cittadinanzattiva, risulta che il 28% degli edifici è privo delle certificazioni e dei requisiti di base previsti dalla legge sulla sicurezza. Inoltre risulta che le classi con più di 30 alunni sono l'1,7%, ovvero 2.200 aule, per un totale di oltre 66 mila studenti!
Questo risulta avere effetti negativi sulla didattica ma soprattutto sulla sicurezza, infatti l'88% delle aule non ha porte antipanico e le scaleantincendio risultano assenti, in tutto o in parte, nell 22% delle scuole a più piani. Tra i dati allarmanti ci sono quelli che riguardano le certificazioni(meno della metà tra le scuole monitorate ha il certificato di agibilità statica e inoltre il 42% delle scuole del campione si trova in zona sismica) eper quanto riguarda la certificazione di prevenzione incendi ne è provvista soltanto una scuola su 4 (28%).
L'indagine, poi, sottolinea il deficit di manutenzione (34% delle scuole) e la necessità di interventi manutentivi ordinari (89% dei casi) e di manutenzione straordinaria.
Questa situazione è determinata anche dall'età avanzata degli edifici scolastici: il 70% risale aprima del 1974. Altri problemi sono presenti dalle palestre inagibili così come apposite entrate prive di ostacoli (solamente l'11%dei casi) e la circolare emanata dal MIUR nel dicembre 2009 (n 9537) continua a creare grossi problemisul pagamento delle supplenze, il regolare svolgimento degli esami, l'acquisto della cancelleria ha comportato inoltre una riduzione del 25% delle spese per il personale addetto alle pulizie delle scuole.
Claudia, Ls Roma
lunedì 5 settembre 2011
martedì 16 agosto 2011
Immigrazione,agricoltura,globalizzazione
Mentre i mass-media si ergono a paladini degli immigrati,nei campi, il raccolto marcisce al sole. Le proteste degli africani per i diritti di cui, dicono di essere privati, vanno avanti e, nella tendopoli di Nardò gli scontri sono ad oggi all’ordine del giorno. TV e giornali sono pieni di interviste che fanno commuovere gran parte dei telespettatori. Quelle interviste dove un senegalese parla del lavoro nei campi, di caporali che definisce mafiosi e di paghe da fame. Il salentino non può fare altro che pretendere che i contadini diano a questi “poveri clandestini” tutti i diritti spettanti ad un italiano. Quei diritti e quei costi che hanno indotto i contadini, oggi estranei alla protesta degli africani perché la raccolta è a carico della grande distribuzione, a ricorrere alla manodopera africana, perché più economica. Quei diritti che gli stessi africani, indirettamente, e la globalizzazione, volontariamente, hanno contribuito a distruggere. Gli agricoltori del salento, come nel resto d’Italia, devono combattere contro la grande distribuzione che pone sul piatto della bilancia i nostri prodotti, di qualità indiscussa, con quelli provenienti dalla cina, marocco, spagna, dove , particolarmente per la “democratica Cina” sono assenti ogni forma di diritti del lavoratore. I nostri agricoltori, infatti, sono vittima di un sistema che li porta a dover ridurre i costi e, i clandestini, ragazzi in fuga dalla propria terra,sono lo strumento di una globalizzazione, dove quei banchieri che controllano l’economia dell’occidente, stanno portando il popolo nero verso una nuova forma di schiavitù e stanno eliminando quel poco di diritti rimasti ai nostri lavoratori. Come in passato, le sorti del nostro continente e di quello africano, sono alla mercè di una minoranza che attraverso il denaro, strumento essenziale di una società consumistica, è in grado di decidere le sorti di intere nazioni. Forza Nuova, in linea con il suo spirito socialista e nazionale, si schiera dalla parte degli agricoltori salentini che, come la piccola e media impresa, costituisce la fonte di ricchezza del Paese. Noi di Forza Nuova e Lotta Studentesca vediamo nella lotta al capitalismo e alla globalizzazione, attraverso il ritorno a società più a misura d'uomo,più piccole e più controllabili,attraverso un ritorno graduale a forme di autoproduzione e autoconsumo, lo strumento per evitare una catastrofe che a questi ritmi pare imminente. Capitalismo e globalizzazione che, oggi, possono contare sul buonismo della sinistra italiana (ma anche delle varie destre) che attraverso la società multietnica, dove l’immigrazione è vista come una risorsa, contribuisce alla distruzione di quelle diversità che ci rendono unici, privando i Paesi d’origine di giovani braccia e menti. Imponendo l’accoglienza, non si fa altro che continuare a distruggere un continente che, da troppo tempo, è costretto a subire i soprusi di un occidente che lo vorrebbe sempre più lontano dalla stabilità, imponendo interessi che uccidono queste economie emergenti. In questo momento di crisi, lo stato dovrebbe intervenire e dare quel sostegno di cui necessitano le nostre imprese, quelle imprese che garantiscono lavoro ed un futuro per il nostro territorio, tornando ad assumere i nostri connazionali, investendo sulla ricerca. L’Autarchia, l’indipendenza produttiva di una nazione, a nostro parere, rappresenta uno strumento indispensabile, dove forze esterne pretendano di controllare il destino di interi popoli. L’agevolazione ad acquistare prodotti made in italy senza dover aprire un mutuo in banca, preferire i prodotti a chilometro zero, la promozione del territorio e delle sue risorse, oggi rappresentano la sola possibilità per l’Italia e l’Europa di combattere una crisi che nessuno di noi ha contribuito a generare, ma a cui tutti sono obbligati a porvi rimedio.
Inoltre Forza Nuova chiede che si intervenga con aiuti strutturali alle nazioni d’origine di questi schiavi del terzo millennio e non con le elemosine piene di speculazione e falso buonismo radical-chic delle associazioni onlus dei nostri tempi che, di fatto, non colgono il problema alla radice rappresentato dall'invasione e dallo sfruttamento di quelle terre. Perchè nel bene o nel male portando la nostra "civiltà consumista" abbiamo degradato l'Africa a sobborgo dell'occidente, portando alla fame popolazioni che fino a qualche decennnio fa non avevano di questi problemi e non erano costrette ad emigrare. La salvezza dell'Africa passerà solo per un ritorno graduale al loro tipo di società tradizionale e questo non potrà mai avvenire finchè gli europei non andranno via da quelle terre.
Infine invitiamo i giovani africani a combattere per la ricostruzione del proprio continente perché non debba essere schiavo dell’occidente, che da secoli continua ad ucciderne il futuro. Augurandoci che il nostro Paese, tra tangenti ai politici e l’usura delle banche e di enti Statali quali Equitalia, sia ingrado di risollevarsi, prima che divenga terra di nessuno, dove ogni mafia, qualsiasi essa sia, potrà affondare i suoi tentacoli affamati di ricchezza e potere.
Marco Rhao
Lotta Studentesca Lecce
domenica 14 agosto 2011
Risposta al rettore Domenico Laforgia
Al Magnifico Rettore Domenico Laforgia
L’azione compiuta dai ragazzi di Forza Nuova Lecce e dal suo movimento giovanile Lotta Studentesca, alla quale fa riferimento, non è frutto dell’ignoranza di nessuno, ma nasce da una classifica pubblicata da un quotidiano autorevole come Il Sole 24 Ore, stilata secondo criteri scientifici ed oggettivi, basati su indagini e ricerche annuali, e non seguendo il parere soggettivo degli studenti iscritti nei vari atenei. Poi, il fatto che a muovere questo tipo di critiche, siano proprio i giovani, dovrebbe far riflettere ancor di più, perché si tratta di ragazzi, tutti iscritti all’università del Salento, che conoscono perfettamente la situazione in cui versa l’ateneo leccese, grave, a parer nostro sarebbe, non avere a cuore le sorti dell’università, nella quale ci siamo formati, e alla crescita della quale, seppur in minima parte abbiamo contribuito anche noi. È innegabile che negli ultimi anni siano stati fatti numerosi passi avanti, sia da un punto di vista strutturale, che per quanto riguarda l’offerta formativa, ma è altrettanto innegabile, che le tasse aumentino di anno in anno e che i servizi offerti agli studenti, siano sempre quelli. Dal 2008, è in corso in quasi tutte le università Italiane, uno scriteriato innalzamento delle rette annuali, per sopperire forse ai sempre più ingenti tagli all’istruzione, che ha provocato numerosi abbandoni da parte di chi era già iscritto ad un corso di laurea e mancate iscrizioni nell’anno di passaggio dal conseguimento del diploma all’università. Nessuno, vuole fare critiche, per altro sterili, al suo operato, né tanto meno è nelle nostre intenzioni, paragonare il nostro ateneo, ad uno qualsiasi del nord Italia. Sappiamo perfettamente che qui al sud, “operiamo in regime di drammatiche ristrettezze economiche e in territorio oggettivamente molto difficile dal punto di vista delle condizioni occupazionali”, ma ci auguriamo che tutto questo non contribuisca ad allontanare sempre di più la prospettiva a cui tutti auspichiamo e cioè che anche il polo universitario di Lecce, diventi competitivo, un punto d’eccellenza, che possa essere preso come valido riferimento da tutti gli studenti del meridione. Questo per dire che non sottovalutiamo i risultati ottenuti fin’ora e che, nessuno di noi vuole l’impossibile, ma quello che ci spetta si. Sui volantini distribuiti lo scorso luglio poi, abbiamo deciso di scrivere la frase “Studente sveglia!” proprio per ricordare a tutti gli iscritti all’università, che hanno manifestato e protestato per gran parte dell’anno accademico, che nei mesi estivi, mentre la stragrande maggioranza è impegnata a prendere il sole al mare, vengono approvate riforme e tagli di cui molti di noi prendono atto, solo una volta tornati dalle vacanze, quando forse è troppo tardi anche per protestare. Per quanto riguarda le due classifiche, prese in esame, pensiamo sia inutile dire che sono differenti. Quella de Il Sole 24 Ore fa una distinzione tra atenei pubblici e privati, i risultati della classifica derivano dalla somma di dieci indicatori di qualità, frutto a loro volta della divisione in tre macro aree, che misurano la “fama”, “l’attrattività” e “l’organizzazione” degli atenei italiani, per un totale di 900 punti. I 10 criteri analizzati per misurare il valore del sistema universitario sono attrattività, ovvero il numero di immatricolati nell’anno 2010/2011 provenienti da altre regioni o addirittura da paesi stranieri; talenti, dato che prende in considerazione gli studenti immatricolati nell’anno 2010/2011 e che hanno conseguito il diploma con voto di maturità pari a 100 o 100 con encomio; dispersione, calcolata in base alla percentuale di mancate iscrizioni al secondo anno di studi, delle matricole dell’anno precedente; inattività, parametro relativo al calcolo percentuale degli iscritti che nell’anno accademico 2010/2011 non hanno ottenuto crediti, non avendo sostenuto alcun esame; laurea nei tempi, che rileva la percentuale di laureati nei tempi previsti dal corso di studi; affollamento, dato ottenuto dal rapporto tra studenti in corso e “docenti pesati”, il quale dunque, è calcolato sulla base del diverso peso assegnato a ordinari, associati e ricercatori; occupati, rileva la percentuale di quanti studenti riescono a trovare un’occupazione entro tre anni dal conseguimento della laurea; ricerca e fondi, ovvero la disponibilità per ogni docente di usufruire dei fondi destinati alla ricerca per l’anno 2009; ricerca e fondi esterni, vale a dire la percentuale di fondi, raccolta esternamente da ogni ateneo; ricerca del personale, la quota di docenti che nel biennio 2007/2008 ha partecipato con esito positivo ai bandi Prin-Programmi di ricerca di Rilevante Interesse Nazionale. Mentre quella di Repubblica, elaborata dal Censis, fa riferimento ai risultati ottenuti dagli atenei italiani per gli anni che vanno dal 2007 al 2010. Inoltre, gli atenei sono stati suddivisi in cinque gruppi sulla base del numero di iscritti. I gruppi sono stati individuati mediante i seguenti criteri: fino a 10.000 iscritti gli atenei vengono considerati “piccoli”, da 10.000 a 20.000, “medi”, da 20.000 a 40.000 “grandi”, oltre i 40.000 “mega” e i Politecnici. In quella classifica, l’ateneo Salentino si piazza al settimo posto su un totale di 15 università, appartenenti alla stessa categoria, cioè quelle che hanno un numero di iscritti, non superiore ai 40 mila studenti, con una media di 85,4 punti. La valutazione degli atenei si articola in 5 famiglie di indicatori : Servizi, dato calcolato sulla base dei pasti erogati per iscritto e il numero di posti e contributi alloggio per 1000 iscritti residenti fuori regione, borse e contributi, spesa degli Atenei e degli Enti del Diritto allo Studio per interventi a favore degli studenti sul totale degli iscritti all’a.a. 08-09, strutture, posti aula, biblioteche, laboratori scientifici e numero di impianti sportivi, Web Punteggio assegnato dal Censis Servizi, ai siti internet degli atenei sulla base delle seguenti dimensioni: Struttura del Sito web, funzionalità dei servizi didattici, funzionalità dei sistemi amministrativi, mondo del lavoro, stage, area studenti stranieri,funzionalità dei servizi extra-didattici, e infine Internazionalizzazione percentuale degli iscritti stranieri sul totale degli iscritti, percentuale di studenti che nell’a.a. 2009-10 hanno trascorso un periodo all’estero per studio o tirocinio sul totale degli iscritti al netto degli immatricolati, percentuale di studenti stranieri che nell’a.a. 2009-10 hanno trascorso un periodo di studio presso l’ateneo sul totale degli iscritti, spesa degli atenei e degli enti al diritto allo studio a favore della mobilità internazionale degli studenti, percentuale di lauree a doppio titolo sul totale dei corsi attivi ai quali è possibile immatricolarsi. Forse, più che di queste classifiche, sarebbe il caso di preoccuparsi del parere dell’authority delle università, fortemente voluta dal ministro dell’istruzione Maria Stella Gelmini, ovvero Anvur, l’agenzia nazionale, incaricata di giudicare la qualità degli atenei e degli istituti di ricerca Italiani, dal giudizio della quale, dipendono i finanziamenti che andranno a premiare le migliori università, e che tra i membri della commissione, non ha nemmeno un rappresentante del sud Italia, oltre che di facoltà umanistiche, come a voler dire che tra tutte le università presenti sul territorio, quelle che vanno da Roma in giù non valgono niente. Ignorante, a parer nostro, sarebbe, trincerarsi dietro il tiepido risultato di una classifica, eludendo il parere di quanti, iscritti all’università di Lecce, da tempo, manifestano malcontento e insofferenza nei confronti di alcune decisioni prese. La politica del mettere la polvere sotto al tappeto, e far finta che vada tutto bene, pratica diffusissima nel nostro paese, funziona soltanto fino a quando il problema non si ripresenta. Per fare solo un esempio, non più tardi di qualche giorno fa, durante la riunione del senato accademico, è stato approvato il nuovo statuto, come previsto dalla riforma Gelmini, e il nuovo sistema di tassazione, che hanno fatto storcere il naso a molti rappresentanti degli studenti, alcuni dei quali, hanno denunciato una sorta di ricatto, avvenuto proprio in occasione della votazione del nuovo sistema di tassazione, che si intendeva approvare con i voti favorevoli di tutte le associazioni studentesche presenti, in modo da tutelarsi su possibili future contestazioni, pena, il mantenimento del vecchio metodo di tassazione.
Convinti che il dialogo, per risolvere problemi e incomprensioni, sia molto più efficace dei botta e risposta a mezzo stampa, che al contrario, contribuiscono a crearne di nuovi, ci auguriamo, per il futuro, di poter instaurare un rapporto di collaborazione tra noi e le istituzioni universitarie.
mercoledì 27 luglio 2011
"Studente Sveglia! Più tasse e meno servizi"
Forza Nuova - Lotta Studentesca
domenica 1 maggio 2011
Libia e Cina: simboli di un occidente ipocrita
Nuovi partigiani che combattono contro un dittatore che rese la Libia, un Paese composto da tribù prive di alcun legame, un vero stato unitario, pur avendo dovuto utilizzare la violenza. Dei partigiani che, come in Italia, necessitano dell’intervento di Paesi impegnati a portare la libertà per il mondo. Quando poi, veniamo a sapere che nell’O.N.U. paesi come la Cina abbiano il diritto di veto, siamo tenuti a farci un esame di coscienza perché non è ammissibile muovere guerra ad un paese, “vittima” un regime totalitario, ed al contempo ammettere al tavolo dei potenti una tra le peggiori dittature; un’ ipocrisia che, da sempre, ha caratterizzato la morale occidentale.
Se si pretende di combattere Gheddafi, diciassettesimo nella classifica mondiale dei sessantuno peggiori dittatori al mondo, non si può soprassedere alla presenza di uno di questi nella cabina di regia. La Cina, infatti, detiene il settantadue percento delle esecuzioni capitali al mondo, le quali, spesso, vengono eseguite su pullman con un colpo di pistola alla tempia. Il regime cinese si è macchiato, nel corso di questi anni, di migliaia di omicidi. I Laogai, campi di concentramento per oppositori politici, distruggono i prigionieri con la fame e la sete, privandoli di qualunque dignità. In questi campi, il regime punisce tutti coloro che si sono opposti alle autorità; ma tutto questo non sembra importare a quell’O.N.U. che dovrebbe tutelare i diritti dell’uomo.
La Cina garantisce alle super potenze mondiali libero commercio con le sue industrie, offrendo alle multinazionali ogni forma di incentivo, eliminando qualunque garanzia per il lavoratore. Potrebbe essere stupefacente quanto ci sia di comune tra il sistema capitalistico, made in U.S.A., e quello comunista cinese, che si propone di porre il lavoratore al centro dell’intero sistema. In questo Paese, dobbiamo comprendere, che l’ideale comunista è stato messo in atto, in quanto, il lavoratore è sì al centro dell’intera realtà sociale, pur avendo l’unico fine di arricchire la classe governante che li priva di ogni ricchezza e della loro libertà. Quella libertà che alcuni studenti, ventidue anni fa, tentarono di reclamare in piazza Tienanmen.
Degli studenti costretti a vedere le proprie richieste essere travolte da carri armati, incaricati dal governo di ristabilire la normale quotidianità, che non prevedeva alcun cinese a protestare contro il regime. Le ragioni per cui l’intero occidente dovrebbe prendere le distanze dalla Cina, combattendone la spaventosa influenza in campo mondiale, sono innumerevoli e vanno dall’assoluta povertà in cui versa la gran parte della popolazione, alla totale repressione delle libertà individuali. Tutto questo, dovrebbe insegnarci a comprendere che i mezzi di informazione valutano buono e giusto ciò che in realtà non lo è, ricordando che in ogni dichiarazione di questo o quel Paese democratico, nulla può essere dettato dalla sola esigenza di una nuova solidarietà, la quale solo eccezionalmente, affiora dal profondo di una società educata alla ricerca del profitto individuale. I valori di un tempo subiscono la logica di ogni moda, che impone un costante cancellare ciò che è passato per un futuro, troppo spesso corrotto, sporco del sangue di uomini liberi.
Lotta Studentesca Lecce
venerdì 25 marzo 2011
Lotta Studentesca in tutta Italia contro la guerra in Libia

sabato 5 marzo 2011
giovedì 10 febbraio 2011
Lecce, Lotta Studentesca ricorda le Foibe
Manifesti, locandine e diversi striscioni lunghi anche 10 metri sono stati affissi in prossimità di alcuni istituti scolastici di Lecce, Casarano, Copertino e Squinzano. Sugli striscioni compaiono le scritte : “Foibe : LS non dimentica” e “ Foibe: sangue rosso – silenzio bianco”. (il silenzio bianco è riferito al Silenzio dello Stato durato oltre 60 anni).
Inoltre, nella mattinata di oggi, sono stati effettuati diversi volantinaggi informativi sul tema davanti ai cancelli di scuole come, ad esempio, il Liceo Scientifico “Vanini” di Casarano, al “Francesco Redi“ di Squinzano e, ancora, a numerose scuole di Lecce come al “Banzi, al “Fermi”, all’”Olivetti” e presso le scuole di Piazza Palio.
Sempre nella mattinata, all’ Istituto Tecnico Commerciale di Copertino, Lotta studentesca terrà una mostra fotografica, dal titolo : “Foibe: io non scordo !”, il tutto accompagnato anche qui da volantinaggio e spiegazioni da parte dei militanti di LS.
Di seguito il comunicato nazionale della mobilitazione di Lotta Studentesca in occasione della giornata del ricordo:
Sono passati 68 anni dal 1943, l’anno in cui il Maresciallo Tito diede il via alle operazioni di pulizia etnica nella Venezia Giulia. In questi anni ricerche accademiche hanno chiarito le questioni ancora aperte sugli artefici di quell'eccidio, le responsabilità dell’allora classe politica Italiana ed internazionale e la negligenza di questi per evitare il genocidio istriano. Negli ultimi anni, parte della classe politica del nostro Paese ha voluto istituzionalizzare il ricordo, istituendo una giornata per commemorare le vittime e gli esuli d’Istria, Fiume e Dalmazia e ponendo in questo modo fine ad un silenzio che durava ormai da troppi anni.
Quale dovrebbe essere allora la nostra posizione di fronte a questi mutamenti? Noi che per anni ci siamo battuti per poter onorare dignitosamente questi morti, noi che abbiamo dovuto strappare dalla faziosità antifascista uno squallido revisionismo, noi che ci siamo sentiti piovere addosso anche l’accusa di antisemitismo perché volevamo equiparare le foibe e l’esodo del nostro popolo alla shoa.
Nonostante gli ostacoli che abbiamo incontrato abbiamo costantemente voluto, nel nostro piccolo, portare avanti questa battaglia, senza inutili polemiche, sotto i giusti toni e con la convinzione di avere come unico obbiettivo un onesto e doveroso ricordo per le vittime di quegli anni.
L’istituzione di una giornata del ricordo per molti è vista quindi, anche da alcune frange del nostro ambiente, come una vittoria. Come se i falsi sorrisi d’occasione dei nostri parlamentari possano essere considerati come un punto d’arrivo. Al contrario, noi lo riteniamo un punto d’inizio!
Solo ora l’Italia sta prendendo coscienza di ciò che è stato il genocidio istriano e l’esodo che ne seguì. Tuttavia, se il popolo inizia ad avere sete di Verità, c'è ancora una parte politica che continua costantemente a coprire questi crimini; basti pensare che sono anni che paghiamo ancora circa 30.000 pensioni all'ex jugoslavia per un totale di 100 milioni di euro l'anno (molti dei benificiari sono i responsabili di questa carneficina). Ed è per questo motivo che non abbandoniamo la nostra lotta; non delegheremo mai il dovere della memoria a quella stessa classe politica che per 68 anni ha coperto e nascosto questi crimini. In quanto movimento studentesco il nostro compito rimane quello di far conoscere alla nostra generazione la storia del popolo giuliano - dalmata, ma allo stesso tempo continuiamo a chiedere che sia fatta giustizia non solo contro gli artefici, ma anche contro i collaborazionisti e i complici di questi crimini.
Lotta studentesca darà vita a due cortei e Roma e a Brescia, parteciperà alla fiaccolata organizzata da Forza Nuova a Enna ed Acireale (CT), allestirà una mostra fotografica a Perugia e continuerà la perpetua battaglia di informazione con conferenze, volantinaggi e presidi durante tutta la settimana.
IO NON SCORDO, E TU?

Ufficio Stampa
Lotta Studentesca Lecce
lunedì 7 febbraio 2011
venerdì 28 gennaio 2011
Forza Nuova e Lotta studentesca contro banche e capitalismo!

“Abbiamo compiuto quest’ennesima azione simbolica, questa volta in sintonia con tutte le altre federazioni d’Italia, per porre l'attenzione sulla preoccupante situazione economico-sociale che vive il popolo italiano: una situazione catastrofica, iniziando dai bambini e ragazzi nelle scuole, passando per i sempre più giovani disoccupati e non in grado di metter su famiglia e di essere proprietari di una casa, per arrivare agli anziani con pensioni sempre più basse. Tutte le categorie tra l’altro sono colpite da una malasanità che si fa sempre più sentire sulla propria pelle e nelle proprie tasche.”
“L’azione vuole focalizzare l’attenzione sull’insolvenza del debito pubblico e privato e sulle sue conseguenze nella nostra vita quotidiana. Pensiamo ad esempio agli sfratti e ai pignoramenti: dai dati rilasciati dal Ministero della Giustizia viene fuori una situazione catastrofica! Qui si parla di oltre 1500 decreti di esecuzione nella sola provincia di Lecce negli ultimi anni. Solo nel 2010 se ne contano oltre 365: praticamente la media di un decreto di esecuzione al giorno!" - commentano da Forza Nuova."Questi numeri parlano da soli e posizionano la nostra provincia al settimo posto in tutta Italia in questa triste e vergognosa classifica! Il quadro delineato è allarmante: disoccupazione sempre più alta, migliaia di famiglie private delle loro abitazioni, altrettante attività economiche costrette a chiudere!"
“Ma questo sistema, come già detto, colpisce oltre ai privati anche il settore pubblico che, ormai, si trova con il cappio al collo. E inevitabilmente ora sentiamo parlare di privatizzazione dell’acqua, dell’istruzione e della Sanità. Assistiamo ad Ospedali che stanno per essere chiusi, come quello di Nardò, alla scuola pubblica e all’acquedotto che stanno per essere svenduti al grosso capitale privato.”
"Queste sono le conseguenze sia del sistema perverso in cui ci troviamo a vivere, il capitalismo, sia delle classi politiche di ogni schieramento che, incapaci o in malafede, hanno stanziato miliardi di euro per salvare le banche. Le stesse banche che a loro volta, invece di svolgere la loro funzione sociale a favore delle famiglie e delle imprese, come al solito hanno socializzato le perdite e privatizzato gli utili!"
"A problemi strutturali, e non occasionali come vogliono farci credere, bisogna rispondere con interventi altrettanto decisi e strutturali: tramite, ad esempio, l'istituzione di un apposito fondo destinato ad estinguere i debiti, tramite sgravi e moratorie fiscali e attraverso dilazioni e proroghe di pagamento! E, infine, tramite l’emissione di moneta da parte dello Stato, riacquistare la propria sovranità monetaria!”
Questi sono solo i primi decisivi passi da fare per poter porre le basi di uno Stato Sociale in grado di combattere sia le banche che il grosso Capitale!", concludono da Forza Nuova.
Forza Nuova Lecce - Lotta Studentesca Lecce