mercoledì 27 luglio 2011

"Studente Sveglia! Più tasse e meno servizi"

Alcuni volantini di Forza Nuova e del suo movimento giovanile Lotta Studentesca con la scritta "Studente Sveglia! Più tasse e meno servizi" sono stati rinvenuti in questi giorni nei pressi delle principali sedi dell’università del Salento, tra cui Ecotekne, Ateneo, Tabacchi, Adisu, Monastero degli Olivetani, Knos, Buon Pastore e Parlangeli. Nonostante le tasse per gli studenti iscritti all’ateneo pugliese, aumentino costantemente, e in maniera ingiustificata, la scusa secondo cui l’aumento sarebbe necessario per garantire servizi di qualità agli iscritti non regge più. Infatti torna puntuale come ogni anno la classifica delle università italiane stilata dal quotidiano il sole 24 ore, e su 60 atenei sparsi per tutto lo stivale, l’università di Lecce si piazza al cinquantaquattresimo posto con soli 288 punti, su un punteggio complessivo degli indicatori di qualità pari a 900. 10, i criteri analizzati per misurare il valore del sistema universitario, e che si basano principalmente sulla fama di cui gode l’ateneo e l’organizzazione, nello specifico: attrattività, ovvero il numero di immatricolati nell’anno 2010/2011 provenienti da altre regioni o addirittura da paesi stranieri; talenti, dato che prende in considerazione gli studenti immatricolati nell’anno 2010/2011 e che hanno conseguito il diploma con voto di maturità pari a 100 o 100 con encomio; dispersione, calcolata in base alla percentuale di mancate iscrizioni al secondo anno di studi, delle matricole dell’anno precedente; inattività, parametro relativo al calcolo percentuale degli iscritti che nell’anno accademico 2010/2011 non hanno ottenuto crediti, non avendo sostenuto alcun esame; laurea nei tempi, che rileva la percentuale di laureati nei tempi previsti dal corso di studi; affollamento, dato ottenuto dal rapporto tra studenti in corso e “docenti pesati”, il quale dunque, è calcolato sulla base del diverso peso assegnato a ordinari, associati e ricercatori; occupati, rileva la percentuale di quanti studenti riescono a trovare un’occupazione entro tre anni dal conseguimento della laurea; ricerca e fondi, ovvero la disponibilità per ogni docente di usufruire dei fondi destinati alla ricerca per l’anno 2009; ricerca e fondi esterni, vale a dire la percentuale di fondi, raccolta esternamente da ogni ateneo; ricerca del personale, la quota di docenti che nel biennio 2007/2008 ha partecipato con esito positivo ai bandi Prin-Programmi di ricerca di Rilevante Interesse Nazionale. Male per Lecce quindi, come per tutte le università del sud, se si pensa che il primo ateneo a comparire nella classifica, è il Politecnico di Bari, al ventiseiesimo posto. Con questi numeri, e tutti i disagi che ne scaturiscono, sembra sempre più lontana, la possibilità di creare un polo all’avanguardia e che proponga un’offerta formativa che possa minimamente competere, con quella delle università del nord, dove ogni anno aumentano sempre di più, iscrizioni o trasferimenti di studenti provenienti dal sud Italia, dove sembra che ancora oggi, il clientelismo lasci poco spazio alla meritocrazia.


Ufficio Stampa
Forza Nuova - Lotta Studentesca

Federazione Provinciale di Lecce