martedì 22 novembre 2011

Un pensiero alle proteste studentesche del Cile

Forse alcuni di voi ricorderanno la traguca esperienza dei minatori cileni intrappolati sotto terra circa un anno fa.
La loro vicenda tenne col fiato sospeso l'opinione pubblica mondiale, raccontata in diretta dalle principali testate internazionali. Ad un anno di distanza in Cile si sta consumando una nuova vicenda, forse non così drammatica e significativa come quella delle disumane condizioni di lavoro dei minatori, ma dal nostro punto di vista di studenti attenti alle varie vicende internazionali, non meno importante.
Partiamo dai numeri : 132 studenti arrestati, tra cui molti minorenni e 30 persone ferite durante una protesta studentesca. Naturalmente ciò non fa notizia qui da noi, tra i mass-media naturalmente, in quanto il "democratico" Cile è amico degli USA, ma anche tra gli "indignados locali" impegnati a seguire ed a preoccuparsi solamente della varie rivoluzioni colorate che "portano" democrazia nei paesi non allineati come Iran, Venezuela e via dicendo.
Gli studenti cileni da mesi chiedono una istruzione gratuita e di qualità, sopratutto per le fasce piu' povere, ma il governo è sordo alle loro richieste. Dall'emittente televisiva Telesir a da alcune fonti sul web ci risulta che la protesta sia iniziata in modo pacifico e che la carica sia partita dalle forze dell'ordine in risposta ad alcuni isolati episodi di violenza dei soliti noti. Violenza che naturalmente poteva essere arginata in vari modi, ma secondo copione, è meglio lasciar fare per distrarre l'opinione pubblica dal succo del problema.Solito stratagemma, come ci ha ben raccontato il caro Cossiga.
Ciò che ci interessa principalmente è notare come in Cile ci sia stata una progressiva PRIVATIZZAZIONE DEL SAPERE. Il sistema educativo si è trasformato in una impresa accessibile solo ai ricchi. Per poter mandare i figli a scuola le famiglie si indebitano attraverso un sistema organizzato dallo stato che offre prestiti bancari. Ed è quello che sta succedendo anche in Italia visto che si sente parlare sempre più di pacchetti bancari appositi per gli studenti. Forse qualcuno dorme, ma solo a sentire parlare di PRESTITI per poter studiare è per noi di Lotta Studentesca a dir poco allarmante.
E andremo sempre peggio se non blocchiamo al più presto leggi Gelmini varie e finanziarie made in Tremonti che oltre che a svendere il patrimonio pubblico per dar da mangiare ai nuovi schiavisti chiamati BCE,Goldman Sach,Banca Mondiale, FMI e compagnia bella, vogliono che l'accesso al sapere sia prerogativa per pochi eletti perchè un popolo ignorante è facilmente controllabile!
Gridiamo basta e facciamo sentire la nostra voce!

Matteo Tarantino
Andrea Finamore
Lotta Studentesca Lecce